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7 marzo 1985 – We Are the World: la canzone che unì il mondo per l’Etiopia

7 marzo 1985 – We Are the World: la canzone che unì il mondo per l’Etiopia

Il 7 marzo 1985 veniva pubblicato We Are the World, un singolo destinato a diventare una pietra miliare della musica e della solidarietà. L’iniziativa nacque dalla volontà di Michael Jackson (1958-2009) e Lionel Richie (1949), che scrissero il brano per raccogliere fondi a favore della popolazione etiope, colpita da una devastante carestia.


Gli anni Ottanta furono caratterizzati da profonde tensioni geopolitiche e crisi umanitarie.

La Guerra Fredda era ancora in corso, con Stati Uniti e Unione Sovietica impegnati in una competizione globale su più fronti. Contemporaneamente, l'Africa orientale stava affrontando una delle peggiori crisi umanitarie del secolo: una carestia senza precedenti colpì l'Etiopia tra il 1983 e il 1985, causando la morte di centinaia di migliaia di persone a causa della siccità, dei conflitti interni e della cattiva gestione politica degli aiuti.


L’idea di We Are the World fu ispirata dal successo dell’iniziativa britannica Do They Know It’s Christmas?, promossa pochi mesi prima dal supergruppo Band Aid.

Il progetto americano, noto come USA for Africa, riuscì a coinvolgere 45 tra i più grandi artisti dell’epoca, tra cui Bruce Springsteen, Stevie Wonder, Ray Charles, Diana Ross, Tina Turner, Cyndi Lauper e Bob Dylan e tanti altri.


L’iconica registrazione avvenne il 28 gennaio 1985 agli A&M Studios di Los Angeles, subito dopo la cerimonia degli American Music Awards. Quincy Jones, produttore del progetto, lasciò un biglietto all’ingresso dello studio con un messaggio chiaro per i partecipanti: "Lasciate il vostro ego alla porta".


La canzone trasmette un messaggio di unità, speranza e responsabilità collettiva.

Il testo invita le persone a unirsi per aiutare chi è in difficoltà, sottolineando il potere della solidarietà e l’importanza di agire per un futuro migliore.

Con versi come "We are the world, we are the children, we are the ones who make a brighter day, so let's start giving", il brano incoraggia a prendere coscienza delle sofferenze altrui e a contribuire al cambiamento.


Il brano ebbe un successo straordinario: vendette oltre 20 milioni di copie e raccolse più di 60 milioni di dollari destinati agli aiuti umanitari per l’Africa.

Il videoclip, con le immagini delle sessioni di registrazione, commosse il pubblico di tutto il mondo e contribuì a rendere il messaggio ancora più potente.


I fondi raccolti vennero gestiti dall’organizzazione USA for Africa, che li destinò principalmente a programmi di assistenza alimentare, medica e agricola in Etiopia e in altri paesi africani colpiti dalla carestia.

Parte del denaro fu utilizzato anche per sostenere iniziative volte a migliorare le infrastrutture locali e l’autosufficienza delle comunità.


Ancora oggi, We Are the World è ricordata non solo come una delle canzoni più celebri della storia della musica, ma anche come un simbolo di come l’arte possa farsi portavoce di speranza e solidarietà globale.

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